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Milano Teatri: la nostra intervista a cura di Tito Ciotta.



Milano Teatri

Al EcoTeatro di Milano arriva uno spettacolo teatrale dal taglio divertente, Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità un racconto a viso aperto con Sergio Sormani e Giorgio Donders che attraverso un’apparente leggerezza finisce per offrire più di uno spunto di riflessione.

Grazie allo spettacolo, Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità, si parla di omosessualità per parlare di uguaglianza, si parla di omosessualità per raccontare semplicemente ma profondamente di persone.

Da qui parte la storia di Sergio&Giorgio come coppia, diversa eppure così identica ad altre milioni di coppie al mondo: ciascuna con l’unicità della propria vicenda umana.

Sergio&Giorgio in scena raccontano se stessi e il pubblico intercetta in loro parte della propria vita, rivede inciampi e voli che appartengono al tragitto di ogni essere umano, sorride delle contraddizioni smascherate di una società spesso miope, empatizza con i risvolti sorprendenti dell’esistenza. E le distanze si annullano. Si partecipa, si ride, ci si interroga anche attraverso le parole di Vinicius De Moraes e Kail Gibran.

Per saperne di più abbiamo contattato Sergio&Giorgio per stuzzicare la vostra e nostra fantasia per poi andare a teatro.


Quando nasce lo spettacolo Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità?

Lo spettacolo è stato scritto nel 2019 e portato in scena per la prima volta a febbraio 2020. Dopo le prime due repliche vi fu purtroppo la chiusura dei teatri a causa del Covid. Come per molti, anche per noi la ripresa dopo la pandemia è stata lenta e difficile; ci è, se non altro, servita per perfezionare e ampliare il testo e tornare in teatro con una veste nuova nel marzo di quest’anno. È in questa occasione che abbiamo avuto l’onore di avere fra gli spettatori il critico Franco Cordelli, che ha poi recensito positivamente il nostro spettacolo sulle pagine del Corriere della Sera.


Uno spettacolo come Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità può essere uno strumento per riflettere e mettere in dubbio alcune certezze basate su null’altro che ancestrali pregiudizi? Se sì, perché?

Sì, noi ci auguriamo che questo sia uno degli effetti positivi che il nostro spettacolo potrà avere su chi verrà a vederlo: comprendere l’inutilità e la dannosità dei pregiudizi.Cerchiamo di “arrivare” al pubblico raccontando a cuore aperto 33 anni di vita insieme, sempre in equilibrio tra riflessione e leggerezza, dando ampio spazio all’ironia. Crediamo che quest’ultima sia una chiave fondamentale che permette di sdrammatizzare e di aprire la mente portando lo spettatore a riflettere senza sentirsi mai giudicato. Inoltre, siamo certi che ognuno potrà rivedere parte di sé nella nostra storia: siamo tutti uguali, o meglio siamo tutti diversi e unici ma proprio in questo risiede la nostra uguaglianza.

Vi siete chiesti perché la gente, ancora oggi, ha paura della diversità…?

La paura della diversità nasce spesso da ciò che non si conosce o non si capisce.L’essere umano da sempre è stato portato a diffidare di ciò che è “altro” perché il nuovo e l’ignoto possono apparire minacciosi. L’educazione, la cultura e le influenze sociali giocano un ruolo importante nel rinforzare questa paura, soprattutto quando trasmettono modelli rigidi su cosa sia “giusto” o “normale”. Inoltre, la diversità ci costringe a guardare oltre le nostre certezze e convinzioni, ammettendo che esistono molti modi di vivere, amare e pensare. Questo può destabilizzare. Tuttavia, il riconoscere e accogliere la diversità è una delle più grandi ricchezze dell’essere umano. È la strada verso l’empatia, la crescita e la vera comprensione del mondo, in tutta la sua bellezza e complessità.


Quant’è importante andare oltre gli stereotipi?

Uno degli errori che commettiamo più comunemente è quello di voler inquadrare le persone dentro categorie rigide, perdendo di vista la loro complessità e unicità.Andare oltre gli stereotipi è fondamentale perché gli stereotipi limitano la nostra capacità di comprendere e rispettare l’individualità di ciascuno. Se riusciamo ad ampliare la nostra visione del mondo imparando a conoscere e apprezzare ogni persona per quello che è (e non per le etichette che la società le appiccica), compiamo un passo importante verso l’empatia e verso una cultura che valorizza davvero la diversità umana in tutte le sue forme.


Avete subito attacchi, penso ai social dove in troppi incitano all’odio verso chi è diverso (ultimamente preso stupidamente di mira il film Il ragazzo dai pantaloni rosa), per lo spettacolo Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità?

Purtroppo sì.Ed è sconfortante constatare quanto poco basti ad innescare gli insulti e le minacce dei cosiddetti haters: il semplice parlare di noi come coppia o una foto in cui si intuisca che non siamo semplici amici. Ciò che ci sgomenta è, per esempio, essere accusati di voler “imporre” l’omosessualità alla società, come se un’identità o un orientamento non potessero coesistere con altri.

Il ruolo del teatro nella lotta contro l’omofobia, oggi, quant’è importante?

Nella sua lunga storia, il teatro è stato un baluardo contro l’intolleranza e la censura. Ha quindi un ruolo potente e unico. Essendo un luogo di confronto diretto e di espressione libera, il teatro può smantellare pregiudizi e stereotipi come pochi altri mezzi riescono a fare. Offre informazione e sensibilizzazione, crea connessione portando il pubblico a vivere emozioni, conflitti e vittorie assieme ai protagonisti. Il teatro è uno spazio sicuro e inclusivo e può essere fonte di sana crescita per molti giovani: è uno spazio adatto ad esplorare e condividere storie di diversità e di lotta per l’accettazione. Storie che invitano il pubblico a vedere il mondo con occhi diversi e ad accogliere le differenze come parte della nostra umanità comune. Il teatro stimola la riflessione e il dialogo, non solo durante la performance ma anche dopo lo spettacolo, portando le persone a parlare di ciò che hanno visto e a confrontarsi sui temi emersi favorendo un cambiamento di mentalità a lungo termine.


Tra il pubblico di EcoTeatro c’è qualcuno in particolare che vorreste invitare o vedere seduto in prima fila?

Sì… chi afferma che l’amore tra due persone dello stesso sesso sia solo vizio per farlo ricredere. L’amore è un sentimento complesso, fatto di rispetto, sostegno reciproco e crescita condivisa, indipendentemente dal genere delle persone coinvolte. Definire il legame tra due omosessuali come mero vizio sessuale vuol dire ignorare le emozioni, i sacrifici e i legami autentici che possono caratterizzare qualsiasi relazione umana. L’amore non si incasella; ha una forza che trascende le categorie ed è capace di costruire un legame profondo che va ben oltre la sfera sessuale.


Concludendo, con lo spettacolo Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità cosa vorreste leggere in una recensione dello spettacolo (togliendo quella di Cordelli) e cosa invece vi darebbe più fastidio?

Ci gratificherebbe essere considerati in qualche misura “utili” attraverso l’esperienza di vita che portiamo sul palco. Ci piacerebbe leggere di uno spettacolo ricco di positività e con un pubblico che esce dal teatro col sorriso e qualcosa da portarsi a casa. Ci darebbe invece fastidio che Ecce (H)omo venisse catalogato come “spettacolo gay”. Ecce (H)omo è uno spettacolo per tutti e rivolto a tutti.

Di fatti, nel titolo si gioca proprio con la parola (h)omo dove “homo” va a perdere l’h iniziale creando la parola “omo”, ovvero uguale.Ricordiamocelo bene!

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